Per chi vuole vedere il filmato del discorso può andare sul link:
https://www.youtube.com/watch?v=v8lqo9iZGLg
Stimata Vice Sindaca, Signore e Signori Municipali,
Signor Presidente del Consiglio Comunale, Signore e Signori consiglieri comunali,
Signor Segretario, collaboratrici e collaboratori del Comune di Caslano,
Signora Giudice di Pace, Signor Comandante dei pompieri,
Signor Presidente del Patriziato, Signor Presidente della Pro-Caslano,
Autorità civili, militari e religiose,
Gentili Signore e Egregi Signori,
Vi ringrazio per l’onore che mi avete espresso chiedendomi di pronunciare il discorso del 1 agosto nel Vostro bellissimo comune, che è nel cuore di tutti i Ticinesi e non solo.
La prima riflessione che mi viene è proprio questa: è un onore parlare del Nostro Paese in questa giornata. Ma non è solo un onore. È anche un grande piacere farlo qui a Caslano, in quello, che è senza dubbio uno dei Comuni più belli del Canton Ticino. Un paese che non è certo privo di problemi e di sfide, ma dove ci si batte giorno dopo giorno per salvaguardare la qualità di vita dei suoi cittadini e l’incomparabile bellezza del paesaggio naturale.
Qui avete il patrimonio naturale del Monte Caslano con le sue 600 specie di piante, una storia geologica antichissima, un vero e proprio museo a cielo aperto. Per non parlare del territorio costruito e del paesaggio incantevole che stiamo godendo proprio in questo momento. Un patrimonio di tutti che tutti dobbiamo contribuire a trasmettere alle generazioni future. È un piacere, un onore e una responsabilità farlo.
Quel che vale per Caslano, vale ancora di più per il nostro Cantone e la Svizzera tutta.
Qual è il patrimonio che noi svizzeri dobbiamo impegnarci a trasmettere ai nostri figli e alle nostre nipoti perché il 1 agosto non sia solo celebrazione del passato, ma anche impegno e slancio per il futuro?
Il nostro Paese gode di una situazione invidiabile in Europa e nel mondo. Siamo una Nazione stabile, sicura, con un livello di vita invidiabile. Siamo un Paese che funziona. E questo è merito di tutti coloro che sono venuti prima di noi. Vedo qui in piazza molte persone anziane. Il merito di aver costruito questo Paese è vostro. Non avete avuto la vita facile; il nostro Cantone non è sempre stato un cantone ricco. Ma voi, con il lavoro duro e la fiducia nel futuro, lo avete reso migliore, più stabile, ricco e sicuro. Il 1 agosto sia quindi anche l’occasione per dire grazie a chi è venuto prima di noi e ha costruito questo meraviglioso paese. Siamo nani sulle spalle di giganti, qualcuno diceva. Ebbene sì, è così.
Ma il nostro Paese non vive di solo passato. Il presente e il futuro ci propongono delle sfide enormi. I dati economici ci dicono che per la prima volta i nostri figli e le nostre figlie rischiano di stare meno bene dei loro genitori. Il mondo del lavoro è diventato difficile e ostico. Le cose spesso sfuggono alla nostra comprensione. Fenomeni globali come le migrazioni, la globalizzazione, il cambiamento del clima sembrano minacciare ciò che abbiamo, avete, costruito nel corso dei decenni e dei secoli.
Il nostro Paese cambia. La sua identità si modifica e questo ci lascia spesso perplessi e titubanti. È giusto andare quindi alla ricerca di ciò che ci unisce. Riscoprire quello che costituisce la nostra identità.
Siamo un Paese democratico, dove i cittadini sono abituati a dire la loro su tutto. È un grande privilegio, succede raramente negli altri Paesi.
Siamo un Paese responsabile, dove i cittadini sono abituati ad assumersi le proprie responsabilità e a non guardare dall’altra parte.
Siamo un Paese diversificato, dove i cittadini sono abituati a convivere con altre culture, usi e costumi.
Siamo un Paese sicuro, dove i cittadini sono abituati a poter uscire di casa tranquilli.
Ma a volte abbiamo la sensazione che le cose non siano più così.
A volte non capiamo le decisioni che sono prese in nostro nome o ci sembra che le nostre scelte di cittadini non siano rispettate. E ci pare che usi e costumi troppo diversi si stiano impadronendo del nostro paese e temiamo che non siano integrabili. A volte dubitiamo che la sicurezza che abbiamo dato per scontata non sia più tale.
Il mondo cambia velocemente e le certezze che abbiamo in Svizzera non sono così sicure come abbiamo sempre creduto.
Eppure chi è più anziano di me sa che il nostro paese ha superato crisi ben peggiori. C’è stato un momento in cui eravamo l’unica democrazia incastrata tra fascismo e nazismo. Ci sono stati periodi di crisi economica durissima, di emigrazione fortissima. Ci sono state lotte sociali altrettanto dolorose. Ma abbiamo superato tutto. E lo abbiamo fatto perché abbiamo sempre saputo fare riferimento ai nostri valori: la democrazia diretta, la responsabilità dei cittadini, il rispetto per le minoranze, l’impegno diretto delle persone nelle istituzioni, la fiducia.
Siamo preoccupati per quel che vediamo ogni giorno al telegiornale, siamo a volte delusi e arrabbiati per il livello del dibattito politico, siamo a volte angosciati per il futuro dei nostri figli. È normale esserlo.
Ma il mio augurio e la mia convinzione sono che questo Paese e i suoi cittadini sapranno rispondere in futuro come abbiamo saputo rispondere in passato. Ed ha senz’altro senso prendere ad esempio la Svizzera, piccolo paese multilingue, forte e orgoglioso, unito da centinaia di anni.
Oggi ricordiamo quel patto di 727 anni fa, stipulato tra alcune comunità alpine e poi cresciuto negli anni inglobando potenti città e regioni periferiche come il nostro cantone, ormai da 215 anni incluso “nel serto dell’Elvezia” come dice il nostro inno nazionale.
La storia Svizzera non è mai stata facile né scontata. E il successo del nostro Paese si è sempre basato su due ingredienti: unione e responsabilità.
Ecco io auguro a tutti noi che in futuro come nel passato unione e responsabilità siano ancora la base della nostra forza. L’unione nella diversità e la responsabilità di tutti e ognuno verso tutti gli altri membri della nostra comunità. Così affronteremo tutte le sfide che ci attendono e le vinceremo, diventando ancora più uniti e più forti.
Buon 1 agosto a tutte e a tutti!